top of page

Vuota o piena?


L'infermiera ha in mano una padella e mi sta spiegando che la mamma non è collaborativa. La agita, la padella, gesticolando. Si rifiuta di farsi accudire, non vuole lavarsi né fare la terapia riabilitativa. Io cerco di ascoltare ma non riesco a non chiedermi, per tutto il tempo del suo discorso, cosa c'è dentro la padella. Parla con un accento indefinito, piuttosto comico, direi. Sembra una fiction, giuro. Mentre annuisco e ringrazio in modalità 'risposta automatica', una donna in cucina urla "dove siamo". La domanda è condivisibile in qualche senso, io stessa mi chiedo spesso la stessa cosa. Avrà cent'anni, cieca, da un po' di tempo sta chiedendo "dove sono" a chi le sta vicino. Insomma vuole sapere dove si trova ma nessuno le risponde. Guardo meglio e vicino a lei c'è una signora con dei vistosi occhiali da sole scurissimi, un uomo piccolo piccolo accartocciato in una sedia a rotelle e un paio di infermiere che parlano fra loro. Tutti sordi, chi per un motivo chi per un altro. Mi avvicino e le dico "siamo in cucina".

Lungo il corridoio devo chiedere permesso perché almeno una decina di ottuagenari in tuta ginnica dotati di attrezzature ortopediche a rotelle aspettano in fila indiana l'ascensore per salire in palestra per la terapia. Sembrano tanti bimbi con i loro girelli, quando ancora non sanno camminare bene. Mi appropinquo alla stanza dove la mia poco collaborativa madre dovrebbe alloggiare e, lungo il corridoio, da una porta socchiusa, passando intravedo per un attimo una vecchia con i capelli sciolti, grigi, lunghi fino al pavimento. Una donna glieli sta pettinando piano davanti allo specchio e vorrei proprio avere qui la mia Nikon per immortalare quest'unico momento di bellezza. Nel suo letto mia madre non c'è, è seduta sulla sedia lì vicino, con la testa china e gli occhi chiusi. La compagna di stanza mi dice "dorme, fa sempre così, dorme sempre". Penso, è morta.

Penso che a volte i limiti che devi superare per avvicinarti a qualcuno non li avevi mai neanche immaginati, non ne avevi le capacità. Potrebbe anche darsi che certe cose accadano per darti modo di conoscere parti di te che altrimenti non sarebbero mai emerse. Ci sono molti punti di vista da considerare e pochi, pochissimi i momenti della vita che ti danno la possibilità di pensare davvero alla vita, alla morte, al dolore, alla fede. Mi avvicino e vedo che tiene in mano un rosario e lo sta snocciolando piano mormorando. Apre gli occhi e sorride come fa lei, più che altro con gli occhi. Le sorrido anch'io e solo in quel momento mi accorgo che la signora ha torto, mia madre non dorme per niente. Non è mai stata così sveglia.

Featured Review
Tag Cloud
Non ci sono ancora tag.
bottom of page