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Lu

Che poi è solo una parte del mio nome, quella parte che mette d'accordo tutti quelli che mi chiamano Luciana e quelli che mi chiamano Lucia. Un compromesso perfetto, direi.

 

Negli ultimi anni la mia vita è cambiata decisamente e mi sono dovuta rendere conto che non sono più la stessa quando ho comprato la mia prima rivista di cucina. Dopo aver perso il lavoro nel bel mezzo dei miei anta, dopo il bricolage per non impazzire, il riciclo creativo, i mercatini di scuola per il Natale, il lavoro a maglia, il corso di marketing e di segretaria d'azienda, un giorno come un altro sono arrivata alla cassa e, quasi senza accorgermene, avevo messo nel carrello una rivista di ricette per il pranzo di Natale.  Arrivata a questo punto, mi scuserete, non potevo non concedermi un blog.
 
Sono giovane. E lo dice mia madre che ha 92 anni, cinque figli e ha sempre ragione. Parla di quella gioventù che non ha età, nel senso che è dentro e non si vede, non si può contare. Mi piace cercare, trovare, sono innamorata di tante cose, dei miei figli. Li guardo crescere e cresco con loro, sono curiosa come loro.
 
I miei percorsi sono stati e saranno ancora tanti, tortuosi, diversi. Molti sono finiti in un vicolo cieco. In tante occasioni sono tornata indietro perché mi ero persa, perché il paesaggio non mi piaceva o perché non ce l'ho fatta. A guardarle da lontano, tutte le strade che ho percorso, tutte le idee che ho inseguito sono diverse e hanno in comune solo una cosa, anzi tre: la ricerca di un dialogo, la comunicazione, la verità.

 

Per molti anni ho lavorato in redazione, a Il Corriere di Firenze prima e a l'Unità poi. Ho visto per anni nascere ogni giorno le notizie, i titoli, le storie. Ho imparato tanto, anche che la verità si può dire in più modi. E poi leggo, leggo sempre. Leggo per me e per gli altri. Mi innamoro delle parole, dette e scritte.

 

Mi piace scrivere quindi, semplicemente, scrivo.
 
Mi sono chiesta spesso come sia possibile ma non riesco a fare le cose se non un passo per volta, senza avere idea di quale debba essere il passo successivo. Ed è sempre la stessa storia.
Poi mi sono ricordata: da cosa nasce cosa. Quando ho cercato di pianificare, di guardare lontano, di organizzarmi è sempre andata in un altro modo. Forse è per questo che adesso faccio così. Oggi metto insieme quello che ho e lo metto qui dentro. Domani vedremo a cosa sarà servito. Se non altro alla mia gioia.

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